Fondazione Amendola - Mostra antologica delle opere di Giacinta Villa e Loris Dadam. “Una storia di colori, forme e libertà”, dal 31 maggio al 30 luglio nelle sale espositive di via Tollegno 52, a Torino
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PRISMA news. Torino, 30 maggio 2023 – La mostra d'arte “Una storia di colori, forme e libertà”, antologica delle opere di Giacinta Villa e Loris Dadam, uniti nella vita e nel percorso artistico, sarà ospitata nelle sale espositive della Fondazione Amendola e dell’Associazione Lucana Carlo Levi (in via Tollegno 52, a Torino) da mercoledì 31 maggio, con inaugurazione alle ore 18, a domenica 30 luglio. Ingresso libero, catalogo in galleria.
LA PREFAZIONE DI DARIA DADAM
I miei ricordi di mamma e papà sono sempre stati fortemente legati alla loro arte, dalle immagini di mamma che dipinge acquerelli in roulotte quando eravamo in vacanza e dovevo chiedere se potessi salire il gradino per non far sbavare la linea del pennello, all’immagine indelebile di papà che disegnava faccine su qualsiasi superficie, sempre, incluso un tovagliolo, creduto di carta ma in realtà di stoffa, di uno dei ristoranti in cui si andava spesso a pranzo.
Dal famoso “gesto” della sua mano uscivano capolavori uno dietro l’altro, con la facilità con cui alla maggior parte di noi escono linee disgiunte e quadratini colorati con la biro. Il fatto è che per i miei genitori l’arte non era un’attività, ma una loro identità. Lo si sente nelle centinaia di opere che hanno lasciato, alcune di queste esposte in questa mostra.
Si tratta di alcuni dei quadri e disegni in mio possesso e non sono certamente esaustivi della loro produzione artistica. Questa è stata rappresentata più ampiamente in due mostre antologiche, entrambe curate da mio papà, con i rispettivi cataloghi a cui vi rimando per approfondimenti. Il testo del catalogo qui presente è composto per l’assoluta maggior parte dagli scritti di papà già pubblicati.
Quello che mi interessa evidenziare in questa mostra è il percorso artistico di ciascuno di loro, da prima che si conoscessero ma soprattutto a dopo il famoso, per chi li conosceva, incontro nel 1974 alla Seconda Sezione Antonio Gramsci del Pci di Torino.
Infatti, da lì a poco si inizierà a notare l’influenza dell’una sull’altro e viceversa, perché, come diceva mamma, la pittura è una questione di rapporti.
L’arte è una questione di rapporti tra colori, linee, forme, idee; ma come “espressione dello spazio mentale”, come diceva ancora mamma, allora si può anche pensarla come una questione di rapporti tra persone. Le persone che incontriamo ci influenzano ogni giorno, nel piccolo e nel grande, con le loro parole ed i loro gesti… ma anche venuta a mancare la presenza fisica ci possono influenzare, con quello che ci è rimasto negli occhi e nel cuore. L’arte può riempirci sia l’uno, che gli altri, perché di fronte ad un’opera possiamo capire, ed assimilare, il messaggio dell’artista.
Il percorso artistico di mamma e papà, vario ed evolutivo, ci fa capire non solo la loro complessità intellettuale ed incredibile capacità di espressione empatica, ma anche la loro grande onestà verso se stessi e gli altri. Vivo circondata dalle loro opere, come un abbraccio che trascende le barriere metafisiche, e non potrei essere più orgogliosa di essere figlia loro.
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