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Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude - Torino, Musei Reali, Galleria Sabauda | 30 ottobre 2020 - 14 marzo 2021


Pianeta Turismi news. Torino, 2 novembre 2020 – Protagonista assoluto con Leonardo e Michelangelo del Rinascimento italiano, Raffaello porta la pittura a vertici di bellezza subito celebrati in ogni parte d'Europa. A 500 anni dalla sua morte, i Musei Reali rendono omaggio al grande maestro di Urbino con una mostra che, attraverso dipinti, incisioni e oggetti di arte decorativa, illustra la diffusione dei modelli derivati dalla sua opera dalla prima metà del Cinquecento alla fine dell’Ottocento, in Piemonte e nelle raccolte dei Savoia.

L’esposizione, ospitata nella Galleria Sabauda dal 30 ottobre 2020 al 14 marzo 2021, è sostenuta dal Comitato nazionale per la celebrazione dei 500 anni dalla morte di Raffaello istituito presso il MiBACT ed è stata realizzata in partnership con Intesa Sanpaolo e in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.

Il percorso presenta 33 opere e illustra l’arte di Raffaello attraverso lavori che derivano direttamente dai suoi modelli, sia mediante la pratica della copia, sia con la libera reinterpretazione delle sue invenzioni. Lo stile del maestro, caratterizzato da dolcezza ed eleganza, da straordinaria abilità disegnativa, da cromie preziose e da un perfetto equilibrio compositivo, diventa un riferimento per ogni genere artistico.

La prima parte del percorso è dedicata alle copie antiche della famosa Madonna d’Orle´ans, opera giovanile di Raffaello forse appartenuta al duca Carlo II di Savoia, oggi conservata presso il Museo Conde´ di Chantilly e replicata già nella prima metà del Cinquecento da alcuni dei principali artisti attivi in area piemontese. Deriva da un modello raffaellesco anche la Madonna della Tenda delle collezioni sabaude, restaurata con la collaborazione del Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale e il sostegno di Intesa Sanpaolo. Ritenuta all’inizio dell’Ottocento opera autografa del maestro e venduta come tale nel 1828 al principe di Carignano Carlo Alberto, è stata poi attribuita a collaboratori come Perin del Vaga e Giovan Francesco Penni. Gli approfondimenti condotti in occasione della mostra propendono invece per una realizzazione intorno al 1530-1540 a Firenze, in una prestigiosa officina come quella di Andrea del Sarto.

La seconda parte presenta una selezione di stampe di soggetto sacro, mitologico e allegorico, dove i modelli di Raffaello sono rivisitati con formidabile perizia tecnica e originale sensibilità chiaroscurale. La circolazione dei modelli attraverso repertori e raccolte di stampe è documentata anche nelle arti minori, come attestano l’arazzo fiammingo con L’ingresso degli animali nell’arca di Noè, che cita le Stanze Vaticane, e gli smalti su porcellana del pittore ginevrino Abraham Constantin, testimone della fase ottocentesca del culto di Raffaello.

L’itinerario si completa lungo il percorso di visita al primo piano della Galleria Sabauda, dove sono esposte opere di autori cinquecenteschi che si misurarono con Raffaello e con l’ideale di un’arte di insuperata perfezione.

“Raffaello ha rappresentato, nei secoli, l'interprete sommo della bellezza e della grazia. Un genio capace di coniugare l'armonia formale con il palpito della vita – dichiara Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali di Torino –. In questa mostra dossier abbiamo raccolto alcuni episodi della seduzione da lui esercitata sui principi di Savoia, con opere ancora poco note, che sono state studiate e restaurate per questa occasione. È un percorso ricco di curiosità e di sorprese, e sono grata a Intesa Sanpaolo per averlo sostenuto e ai restauratori del Centro della Venaria Reale per averci aiutato nella ricerca. Una collaborazione che è, insieme alla mostra, un segno della vita che continua e che ci aiuta forse a guardare oltre alle incertezze e alle paure del tempo presente”.

“Abbiamo accolto con grande entusiasmo l’affidamento di questo straordinario caso di studio da parte dei Musei Reali – afferma Stefano Trucco, Presidente del Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale – e ringraziamo Intesa Sanpaolo per aver contribuito al sostegno delle operazioni. Nel corso dei lavori il nostro gruppo di lavoro interdisciplinare ha potuto confrontarsi sulle problematiche tecniche e scientifiche con i principali istituti e laboratori di ricerca, allargando le collaborazioni e la rete usuale di partnership. Siamo particolarmente felici – conclude Trucco – di aver contribuito al processo di conoscenza innescato dai Musei Reali, che si presenta oggi in questa Mostra, e siamo convinti che il restauro sia sempre più un momento di crescita e di scambio professionale per tutti gli enti coinvolti”.

“Non è mai stato così importante, come in questo momento, sostenere il mondo della cultura e Intesa Sanpaolo si conferma ancora una volta solida presenza al fianco delle istituzioni pubbliche, di Torino e del Paese. Il Progetto Cultura della nostra Banca continua e rafforza il proprio impegno nel difendere e promuovere il valore del patrimonio d’arte italiano, che trova proprio nella pittura di Raffaello una delle più belle e alte espressioni”, dichiara Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo.

La mostra è visitabile dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 18 con il biglietto ordinario dei Musei Reali.

Abraham Constantin
(Ginevra 1785 – 1855)
Autoritratto di Raffaello,
copia, 1823
Smalto a terzo fuoco su porcellana
Torino, Musei Reali - Galleria Sabauda, inv. 393

Acquistato da Carlo Alberto nel 1826.

© MiBACT, Musei Reali - Galleria Sabauda
Pittore centro italiano
Madonna della tenda,
da Raffaello, 1530-1540
Olio su tavola
Torino, Musei Reali - Galleria Sabauda, inv. 271

Acquistata dal pittore Angelo Boucheron nel 1826 a Torino presso i conti Maffei di Boglio e quindi venduta a Carlo Alberto nel 1828 come opera originale di Raffaello.

© MiBACT, Musei Reali - Galleria Sabauda
Defendente Ferrari
(Chivasso, attivo dall’ultimo quarto del XV secolo e documentato fino al 1540)
Madonna con Bambino,
da Raffaello, 1526
Olio su tavola
Amsterdam, Rijksmuseum

© Rijksmuseum, Amsterdam
Marcantonio Raimondi
(S. Martino in Argine 1479 circa – Bologna ante 1534)
Galatea, 1515-1516 circa
Bulino
Torino, Musei Reali - Galleria Sabauda, inv. 3820

Acquisizione dalla collezione di Michelangelo Castelli nel 1876.

© MiBACT, Musei Reali - Galleria Sabauda
Arazzeria di Bruxelles (1605-15), da un cartone di Michele Coxcie (1499-1592)
Arazzieri Caterina Van den Eynde vedova Geubels e Jean Raes
Ingresso degli animali nell’arca di Noè, 1605-1615
Tessuto in lana e seta
Torino, Musei Reali - Galleria sabauda, inv. 1041

Dal Castello di Pavone, proprietà degli eredi di Alfredo d’Andrade. Acquistato con diritto di prelazione nel 1974.

© MiBACT, Musei Reali - Galleria Sabauda

Per ulteriori informazioni:
Ufficio stampa Musei Reali Torino
Spin-To - Comunicare per innovare
T. +39 011 19712375
museirealitorino@spin-to.it

Serena Fabbris (Stampa locale)
M. +39 349 8104132 | fabbris@spin-to.it

Elisa Barberis (Stampa nazionale e internazionale)
M. +39 340 1521525 | barberis@spin-to.it

Stefano Fassone (Responsabile Ufficio Stampa)
M. +39 347 4020062 | fassone@spin-to.it

Ufficio stampa Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale
Marta Franceschetti
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www.x0communication.com
M. +39 339 4776466
mfranceschetti@x0communication.com

Ufficio stampa Intesa Sanpaolo
Andrea Ferro
Media and Associations Relations
Attività istituzionali, culturali e sociali
M. +39 337 1337592
stampa@intesasanpaolo.com

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02/11/2020 - 09.56.27

fonte: Ufficio stampa Musei Reali di Torino museirealitorino@spin-to.it


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