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Luca Rastello
Uno sguardo tagliente
Articoli e reportage 1986-2015
Chiarelettere


Pianeta Libri news. Torino, 4 settembre 2021 – "In primo luogo questo testo è un lungo saggio di giornalismo. anzi, il fatto di avere a disposizione, in successione cronologica, scritti tra loro eterogenei permette di capire e comprendere meglio lo stile, la tecnica, l'idea stessa che Luca aveva di giornalismo o, meglio, di narrazione del reale."

"Chi legge Luca non ritrova una sua «opinione», e non ha neppure una «fotografia» oggettiva (ma poi che cosa c'è di meno oggettivo e impersonale dello scatto di un reporter?): ha la realtà vista con i suoi occhi e raccontata con precisione e onestà, ma sempre con uno sguardo definito e dichiarato. «Avere un punto di vista è sempre un ottimo punto di partenza per raccontare qualcosa»: era questo un altro mantra che da sempre lo guidava. Avere un punto di vista per Rastello non dignificava dimenticare che l'oggetto su cui questo sguardo si posa è il vero protagonista del racconto, deve avere la forza di parlare da solo. Per questo rileggere Luca può essere un antidoto a un mondo della comunicazione, a un narrazione «social», a uno storytelling che tutto scrive e nulla conosce e in cui il concetto di «punto di vista scompare per fare emergere, prepotente e stolido, un gigantesco «IO».

Il volume Uno sguardo tagliente. Articoli e reportage 1986-2015 ci propone reportage di viaggio (con una predilezione per il Sudamerica e per l'Asia centrale), la letteratura in generale e quella ceca in particolare, il narcotraffico internazionale e i suoi attori, la guerra nella ex Jugoslavia, le luci e le tenebre di Torino, emblema di un paese intero, i migranti, il Tav, i movimenti anarchici. E poi una galleria di persone, sempre "irregolari" ed eccentriche rispetto ai protagonisti dei racconti mainstream. Trent'anni di vita e di lavoro dedicati a capire le trame e le pieghe del mondo, a cavallo di due secoli.

"Fate ogni giorno qualcosa che vi spaventi" è una frase di Kurt Vonnegut molto amata da Rastello, che fa da sfondo a tutta la sua produzione giornalistica e anche letteraria, qui raccolta attraverso una selezione di articoli e reportage. Rastello non ha paura di inoltrarsi là dove la realtà è più contrastata o addirittura tragica, come se - scrive Morbello nella prefazione - si preoccupasse sempre di "trovare il punto di massimo attrito" sia quando parla della sua città, Torino, squassata da una profonda trasformazione dopo l'effimero rilancio delle Olimpiadi invernali, sia quando ci porta in qualche paese sperduto dell'Asia centrale o in Amazzonia, tra popoli in guerra e in povertà.

Nessuna conciliazione o effetto edulcorante: i viaggi in Bosnia centrale in tempo di guerra, gli antagonisti della Val di Susa e il fantasma dell'alta velocità, le torture a due passi da casa nel carcere di Asti, l'orrore del male colto in un pluriomicida (Donato Bilancia) - senza che mai il giudizio faccia velo sulla presa della realtà - sono offerti non come verità oggettive ma come altrettanti sguardi in cui prima di tutto è dichiarato il punto di osservazione. Per questo il racconto che l'autore ci propone richiede sempre uno sforzo di adesione, o magari di contrapposizione. Come dire: "Tu, lettore, da che parte stai? Io sto qui".

Il suo è sempre un situarsi dalla parte più complicata, non per assumere una postura data a priori ma perché i fatti e le persone di per sé sono solcati da luci e tenebre, e perché è "impossibile mettersi in regola con l'ordine del mondo": eppure ciò non vuol dire rinunciare ad avere uno sguardo ironico e divertito sulle cose, come quello che Rastello ha mantenuto anche nella malattia.

Prefazione di Giorgio Morbello.

L'autore

Luca Rastello
(Torino 1961-2015). Ha lavorato e viaggiato nei Balcani, nell’America del Sud, nei posti più sperduti dell’Asia centrale, nel Caucaso. Ha assistito alla guerra nella ex Jugoslavia e ha salvato centinaia di persone aiutandole a fuggire e a ricollocarsi in Italia.
Ha lavorato per il Gruppo Abele e ha diretto “Narcomafie”. Ha raccontato il teatro della guerra nei Balcani degli anni Novanta in La guerra in casa (Einaudi 1998), gli anni Settanta e il rapporto con il padre in Piove all’insù (Bollati Boringhieri 2006), il mondo del narcotraffico in Io sono il mercato (Chiarelettere 2009), il dramma dell’emigrazione in La frontiera addosso (Laterza 2010), i temi legati al Tav in Binario morto (Chiarelettere 2012, con Andrea De Benedetti), i guasti del terzo settore nel romanzo I Buoni (Chiarelettere 2014). La vita, l’impegno civile e le opere di Rastello sono stati raccontati, a due anni dalla scomparsa, nel documentario Un passo più in là, andato in onda su Rai Storia.
Negli ultimi mesi della malattia ha scritto alcune pagine in forma di un ironico Blog del Malato Riottoso, che avrebbe dovuto confluire in un romanzo rimasto incompiuto ed è stato poi pubbllicato in Dopodomani non ci sarà (Chiarelettere 2018).

Luca Rastello
Uno sguardo tagliente
Articoli e reportage 1986-2015

Prefazione di Giorgio Morbello
Chiarelettere editore, Milano. Prima edizione: luglio 2021
Collana: Reverse. Pamphlet, documenti, storie
Pagine: 420 (XIV-406). Brossura con alette
ISBN: 9788832962635
Prezzo di copertina: € 18,00


04/09/2021 - 11.26.29

fonte: Giovanni Paparo gpaparo@expofairs.com


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