Maaza Mengiste
Il re ombra
Einaudi
| | Pianeta Libri news. Torino, 30 luglio 2021 – 1974, Addis Abeba: «È venuta a piedi e in corriera, attraversando luoghi che per quasi quarant’anni aveva scelto di dimenticare. È in anticipo di due giorni ma lo aspetterà… »
Inizia cosí, con la paziente attesa di Hirut nella stazione ferroviaria della capitale etiope sull’orlo di una nuova rivolta, il lungo flashback con cui Maaza Mengiste ci conduce ai giorni dell’occupazione voluta da Mussolini nel 1935 e portata avanti con inaudita violenza malgrado i richiami della Società delle nazioni. Quando, il primo marzo 1936, l’imperatore Hailé Selassié, al comando del suo esercito, viene sconfitto a Mai Ceu e costretto all’esilio, sugli altopiani e nei villaggi dell’intero paese le donne e gli uomini etiopi organizzano una resistenza vittoriosa, combattendo battaglie il cui clamore rimanda agli epici scontri dell’Iliade.
Tutto avviene secondo le regole talora cruente di una società feudale che vanta però un’antica indipendenza e una solida tradizione militare. Il re è salito su un treno che lo sta portando fuori dal suo paese, ma sui crinali dei colli appare il profilo conosciuto e amato del sovrano. È un inganno? Un miraggio? Forse è il potere dell’ombra, che restituisce ai sudditi fiducia e coraggio.
Maaza Mengiste allestisce un doppio palcoscenico: sulle alture, agli ordini del nobile Kidane, si organizzano gli irriducibili combattenti etiopi, Aklilu, Seifu, Aster, Hirut, Fifi, la cuoca e innumerevoli altri; mentre sul terrazzamento a strapiombo sulla valle il colonnello Fucelli fa costruire la base italiana dove si fronteggiano opposte concezioni dell’onore e del coraggio, e si sperimenta con inquietante coerenza come una forma d’arte possa diventare un’arma. Nelle fotografie scattate da Ettore Navarra, il soldato ebreo cui viene dato l’ordine sadico e pornografico di immortalare esecuzioni e nudi femminili, leggiamo insieme talento e crudeltà, obbedienza e indifferenza a se stesso. Incrinate, l’una e l’altra, dal coraggio intelligente di Hirut, che si sottrae al ruolo di vittima del suo obiettivo per assumere quello di testimone e poi custode di un archivio d’immagini che raccontano la Storia e la rettificano. Anna Nadotti
Lei è Hirut, figlia di Fasil e Getey, una ragazzina spaurita in balia di un sistema patriarcale che la vuole schiava. Ma quando i venti di guerra contro gli invasori italiani cominciano a infuriare sulle alture, Hirut, figlia di Fasil e Getey, diventa la temuta guardiana del Re Ombra: come le sue sorelle d'Etiopia ora è un soldato, che non ha piú alcun timore di ciò che gli uomini possono fare a donne come lei.
«Ambientata durante la Guerra d'Etiopia, Il re ombra è un'epica vasta e indimenticabile di un'autrice d'immenso talento che non ha paura di rischiare». «The New York Review of Books»
L'autrice
Maaza Mengiste, nata a Addis Abeba e residente a New York, è Fulbright Scholar e docente di scrittura al Queens College. Nel 2007 è stata nominata New Literary Idol dal «New York Magazine» e nel 2020 ha ricevuto un Award in Literature dall'American Academy of Arts and Letters. È l'autrice di Lo sguardo del leone (Neri Pozza, 2010). Per Einaudi ha pubblicato Il re ombra, che ha vinto il Premio The Bridge 2019 per la Narrativa, è stato finalista al Booker Prize 2020 ed è stato selezionato fra i migliori libri dell'anno da «The New York Times», Npr, «Elle» e «Time».
Maaza Mengiste Il re ombra Traduzione di Anna Nadott Giulio Einaudi editore, Torino: marzo 2021 Supercoralli Pagine: 440. Rilegato con sopraccoperta ISBN 9788806247263 € 21,00
eBook € 10,99
30/07/2021 - 12.19.13 | fonte: Einaudi |
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