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Fabio Massa
Fuga dalla città
Milano-Italia.
L'inchiesta sulla metropoli
simbolo di un Paese
che fatica a rialzarsi
Chiarelettere


Pianeta Libri news. Torino, 23 febbraio 2021– A causa del Covid, l'immagine della grande Milano, la metropoli più ricca e moderna d'Italia, appare oggi alquanto appannata, come spenta dal virus. Secondo l'autore, il suo libro Fuga dalla città si sarebbe dovuto chiamare La città degli eletti oppure, in alternativa, La torre d’avorio. La gestazione assai lunga, quattordici mesi, è servita per scriverlo, vedere la torre crollare e gli eletti venire travolti dal Covid, l’immagine dell’eccellenza sporcata, la ricchezza diminuita, e dunque per scriverlo da capo, per raccontare la fuga dalla città.

Fabio Massa a un certo punto scrive: “Alla fine la domanda alla base di questo libro non è tanto o solo quale sarà la Milano di domani. Ma se c’è una Milano dalla quale fuggire. Se c’è un’alternativa a Milano. Ben sapendo, fin da ora, che l’unica alternativa a Milano è una nuova Milano, e che la fuga dalla città riporta, come in un’opera di Escher, nella città stessa”.

"Fuggire da Milano. Con lo smart working nelle villette della Brianza, quelle che per Stefano Boeri sono non luoghi un po’ tristi. Fuggire con il South working in un paradiso ambientale del meridione, sempre che lo scoglio non sia il digital divide. Fuggire da Milano perché la medicina forse non è così eccellente, e sicuramente è proibitiva per chi non ha l’assicurazione privata, o non si può permettere un tampone a domicilio, immediatamente, comodamente. Fuggire da Milano perché i bilocali costano come le ville adagiate sul mare dall’Abruzzo in giù. Fuggire da Milano perché, se è per essere schiavizzati su una bicicletta, allora meglio non vivere tra le nebbie e lo smog. Fuggire da Milano perché la cultura è alimentata dai soldi, spesso pubblici o parapubblici, e allora sono bravi tutti. Fuggire da Milano perché politicamente, a livello nazionale, conta poco o forse meno, e sicuramente meriterebbe di contare di più, se solo volesse e non fosse rinchiusa in un sogno autonomista che però non si realizza mai. Fuggire da Milano perché c’è troppo cemento, e soprattutto perché c’è troppa gente in troppo poco spazio. Fuggire da una città che era splendida, che ci ha sedotto e ha sedotto tutti ma che se la tirava. Prima della classe bruttarella ma tanto secchiona e che si raccontava così bene da sembrare bellissima, come le ballerine del tango al Teatro della Luna, spettacolari sul palco, finché si muovono, e poi chissà, forse assai meno.

Viene da chiedersi se il Covid abbia distrutto la torre o se questa era già minata, se era solo un ologramma creato da un’eccellenza (questa sì, assoluta) nella narrazione di sé. Una narrazione che si è fatta programma politico del centrodestra in Regione, prima con Formigoni e poi con Maroni; ma anche del centrosinistra, con Beppe Sala che infatti parla di «immagine internazionale». Ma pur sempre narrazione, perché a Milano le fragole di merda, i rider per le strade, il precariato, gli immobiliaristi all’assalto, la cultura a trazione pubblica ci sono sempre stati.

Eppure il titolo Fuga dalla città nasconde la domanda vera che si è dipanata per tutto il libro, da un problema all’altro, nei mille rivoli del potere. In questa tempesta con il mare forza nove, fuggire sì ma dove?, come cantavano spensierati i cumenda nelle feste di Natale a Cortina quarant’anni fa. Quale altra città ha le caratteristiche di Milano in Italia? Quale altra città è europea quanto Milano? Quale è così avanti dal punto di vista delle interconnessioni su gomma e su ferro, trasporto pubblico, modernità degli edifici, burocrazia efficiente, bassa corruzione endemica, concentrazione di eccellenze nel settore del terziario, dei media, della comunicazione, degli eventi, dell’IT?

Attraverso fatti, documenti, storie in molti casi inedite e testimonianze (da Giuseppe Guzzetti, ex presidente di Fondazione Cariplo, a Ferruccio Resta, rettore del Politecnico, da Beppe Sala, sindaco, ad Attilio Fontana, presidente della Regione, da Stefano Boeri, architetto, a Pierfrancesco Maran, assessore), Fuga dalla città racconta la trasformazione improvvisa e violenta di Milano: i grandi affari immobiliari bloccati e le nuove strategie dei poteri che contano, l'emergenza abitativa, gli uffici vuoti, il presente e il futuro dello smart working, le sacche esagerate di ricchezza e benessere da un lato e la schiavitù e lo sfruttamento del lavoro dall'altro (dai rider al caporalato), il disastro della sanità "d'eccellenza" incapace di affrontare l'emergenza, la cultura a pezzi (dalla Scala ai piccoli teatri), il calcio in panne, con l'avventura del nuovo stadio fermata sul nascere, la crisi profonda della politica ma anche le risorse e le possibilità per uscirne, costruendo una città più giusta, eguale, umana.

Tutto è da rifare e ricostruire, diceva Antonio Greppi, primo sindaco di Milano dopo la Liberazione. Di fronte a questa sfida, anche oggi, come dimostra la lettura di Fuga dalla città, è impossibile scappare.

«A Milano ci sono 20.000 bambini nella povertà più assoluta, con l'arrivo del Covid i numeri sono nettamente cresciuti... Chi ha responsabilità di governo a ogni livello non dovrebbe dormire di notte di fronte a questi dati»
Giuseppe Guzzetti, già presidente di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo

L'autore

Fabio Massa
giornalista, scrive su «Il Foglio» ed è firma di «Affaritaliani.it Milano», conduce un programma su Telelombardia e tiene una rubrica quotidiana su Radio Lombardia. È fondatore e animatore della rassegna «Direzione Nord», ciclo di eventi apartitico che ha visto oltre quattrocento tra politici, istituzioni, aziende, manager, intellettuali e stakeholder dibattere pubblicamente negli ultimi cinque anni. Dirige la newsletter «True News». Ha una passione: raccontare come si muove il potere e sollecitare il dibattito pubblico. È presidente dell'associazione culturale Amici delle Stelline.

Fabio Massa
Fuga dalla città
Milano-Italia
L'inchiesta sulla metropoli simbolo di un Paese che fatica a rialzarsi

Chiarelettere editore, Milano. Prima edizione: febbraio 2021
Collana: Principioattivo
Pagine: 288. Brossura
Prezzo di copertina: € 16,00
ISBN/EAN: 9788832963700

EPUB con DRM 9,99 €

PDF con DRM 9,99 €


23/02/2021 - 12.54.46

fonte: Giovanni Paparo gpaparo@expofairs.com


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