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Hugo Bettauer
La città senza ebrei
Un romanzo di dopodomani
Chiarelettere


Pianeta Libri news. Torino, 11 aprile 2020 – «Chiediamo che gli ebrei, nella misura in cui non possano essere espulsi e non se ne vadano volontariamente, siano immediatamente internati in campi di concentramento.»
Leopold Kunschak, esponente del Partito cristianosociale austriaco, discorso all’Assemblea costituente, 29 aprile 1920

La situazione di Vienna dopo la prima guerra mondiale è drammatica. Con la dissoluzione della monarchia asburgica, la grande capitale imperiale si trova ristretta in un territorio del tutto insufficiente a garantire anche solo i rifornimenti di base.

Affollano la città profughi provenienti dalla Galizia, dalla Bucovina o dai piccoli villaggi ebraici dell'Europa orientale, dove imperversano violenze contro le popolazioni giudee. Il sovraffollamento delle abitazioni e le scarse condizioni igieniche favoriscono il diffondersi delle malattie.

Malgrado tutto la città riesce a mantenere un elevato livello culturale, con la presenza di diverse personalità di prestigio internazionale, e una vivace vita mondana. Nello stesso tempo, però, cresce in maniera vistosa l'intolleranza contro gli Ebrei.

In questo clima, nel 1922, Hugo Bettauer, prolifico scrittore, giornalista, sceneggiatore di origine ebraica, dà alle stampe quella che si rivelerà la sua opera più celebre, La città senza ebrei (Die Stadt ohne Juden). Supererà in breve tempo le 250.000 copie e sarà tradotta in diverse lingue. Sebbene egli stesso le avesse dato il sottotitolo “Un romanzo di dopodomani” certamente non poteva immaginare che quella che potremmo definire una amara e sferzante commedia nel migliore umorismo ebraico, tutto sommato è a lieto fine, fosse anticipatrice dei tragici eventi che sarebbero occorsi di lì a pochi anni.

La trama del libro, composto di tanti quadretti vivaci, è molto semplice: nel mese di giugno il Parlamento austriaco approva una legge che bandisce gli ebrei dall’Austria, e Vienna festeggia con sventolare di bandiere bianche e rosse e fuochi d'artificio. Ma ci sono anche alcune centinaia di giovani cristiani indignati per l'ingiustizia che decidono di passare dimostrativamente all'ebraismo per condividere la sorte di quel popolo così duramente provato.

Scompare rapidamente la difficoltà abitativa, già dall'inizio di luglio si sono liberati quarantamila appartamenti e crescono vertiginosamente i matrimoni. Avviate attività economice vengono acquistate a poco prezzo dai cristiani. L'ultimo giorno dell'anno parte da Vienna l'ultimo treno con ebrei, le campane delle chiese suonano a distesa e a Vienna inizia la grande festa di liberazione. Ma presto all'euforia segue lo sconforto.

Sono dovuti espatriare letterati famosi, pittori, scultori, musicisti, editori, giornalisti, avvocati, medici, come pure uomini d'affari, imprenditori, banchieri e funzionari di banca. Così una parte cospicua dei facoltosi frequentatori di salotti e locali pubblici di ogni genere è venuta meno e la vita brillante di Vienna inizia a spegnersi. Falliscono tutti i teatri di operetta, chiudono numerosi caffè e locali notturni, e le ragazze di compagnia rimpiangono i loro generosi corteggiatori. Si spengono anche molte attività artigianali, commerciali e industriali, perché i nuovi proprietari cristiani non sono all'altezza, la disoccupazione si propaga sempre più e l'inflazione corre in maniera travolgente.

Assieme allo sconforto comincia a diffondersi il rimpianto per gli ebrei. Sostenitore della pacifica convivenza fra gli uomini con fedi diverse, Bettauer termina il romanzo con un lieto fine. I viennesi, resisi conto di non poter fare a meno degli ebrei e che solo il loro ritorno potrà assicurare alla città una speranza per il futuro, a furor di popolo ottengono lo scioglimento dell'Assemblea nazionale e nuove elezioni, che si svolgono con una partecipazione quasi mai vista prima al mondo. A Vienna vota il 99 per cento degli aventi diritto. Solo gli abitanti della campagna rimangono fedeli ai cristianosociali e ai pangermanisti, sostenitori ad oltranza della legge eccezionale contro gli ebrei. Il nuovo Parlamento approva l'abrogazione di questa legge con la necessaria maggioranza dei due terzi, e gli ebrei vengono infine riammessi in Austria.

Hans Karl Breslauer, nel 1924, diresse il film muto Die Stadt ohne Juden basato sull'omonimo romanzo di Hugo Bettauer, uno dei pochi film espressionisti prodotti in Autria sopravvissuti. La versione integrale restaurata è visibile su YouTube.

Negli anni successivi, nel mondo reale, malgrado l'ottimismo dell'autore le cose non sono andate così bene, neppure per lui. Oggetto di una campagna d'odio, sia a causa del libro e del film sia per essere stato molto impegnato in battaglie civili per un più moderno diritto al divorzio, per il diritto all'aborto e per la depenalizzazione dell'omosessualità tra adulti, il 10 marzo 1925 Breslauer fu vittima di un'aggressione mortale. Il giovane Otto Rothstock, fino a poco prima membro del Partito Nazionalsocialista, gli sparò sei colpi mentre si trovava nella redazione della sua rivista, ferendolo gravemente. Morirà in ospedale il 26 marzo all'età di 52 anni. Rothstock, salutato come un eroe e difeso da avvocati vicini al partito, che usarono il processo per una ennesima campagna d'odio anti giudeo, fu condannato a una detenzione in manicomio criminale e fu rilasciato dopo soli 18 mesi.

«Hugo Bettauer aveva il dono di scrivere ciò che sentivano in molti. È caduto per il più sublime compito della sua professione: dire ciò che si considera giusto.»
Robert Musil

La città senza ebrei venne pubblicato in Italia solo nel 2000. Scomparso poi dalla circolazione, è finalmente di nuovo disponibile grazie alla casa editrice Chiarelettere. Un piccolo capolavoro ritrovato, una storia drammaticamente profetica, un romanzo pervaso dal miglior umorismo ebraico

Hugo Bettauer
La città senza ebrei
Un romanzo di dopodomani

A cura di Marino Freschi
Traduzione di Matilde De Pasquale
Chiarelettere editore, Milano. Prima edizione: gennaio 2020
Collana: Narrazioni
Pagine: 192, Brossura con alette
Prezzo di copertina: € 15,00
ISBN/EAN: 9788832962574


11/04/2020 - 11.01.34

fonte: Giovanni Paparo gpaparo@expofairs.com


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