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Forniture di macchine agricole: un allarme dai Paesi UE. Lavorazioni agricole: un calendario che non consente proroghe

Il Comitato europeo dei costruttori di macchinario agricolo lancia un appello perché sia consentita nel nostro Paese la ripresa delle attività del comparto. Senza le macchine fabbricate in Italia - maggior produttore in Europa insieme alla Germania - si paralizza l’attività di moltissime imprese agricole e si mettono a rischio gli approvvigionamenti alimentari.

L’associazione dei costruttori di macchine agricole, in sintonia con quanto già espresso dalle organizzazioni degli agricoltori, torna sulla necessità di garantire alcune forniture per le operazioni colturali più urgenti. Semine, concimazioni, trattamenti antiparassitari e prime irrigazioni sono operazioni tipiche della metà di aprile e non ammettono deroghe


Pianeta Cibo news. Torino, 4 aprile 2020 – Il blocco della produzione di macchine agricole in Italia è divenuto un problema europeo. Dopo l’appello congiunto di FederUnacoma e delle organizzazioni professionali agricole perché il Governo consenta alle industrie costruttrici di rifornire le aziende agricole che necessitano di macchinari, scende in campo il comitato dei costruttori europei CEMA.

L’organizzazione, che ha sede a Bruxelles e che riunisce le industrie della meccanica agricola di 11 Paesi, ha diffuso ieri un documento nel quale si esprime preoccupazione per le conseguenze del blocco della produzione italiana sull’agricoltura europea. Il nostro Paese è infatti, insieme alla Germania, il maggior produttore in Europa di macchinario agricolo e copre il fabbisogno di meccanizzazione di una cospicua parte del continente.

“L’Italia è cruciale per la produzione europea - scrive il Segretario Generale del CEMA Jerome Baudry nella sua comunicazione - e impedire ancora questa attività avrebbe un effetto domino sulla catena di approvvigionamento per le macchine agricole, mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare di oggi e domani”.

“Se gli agricoltori europei non avranno accesso alle attrezzature, ai servizi e ai pezzi di ricambio ordinati - ribadisce la nota del CEMA - il loro lavoro si interromperà”. L’attività delle industrie della meccanica agricola deve svolgersi naturalmente in condizioni di sicurezza e nel rispetto delle norme imposte dall’emergenza - raccomanda il Comitato Europeo - ma questo comparto deve restare parte integrante della filiera agroalimentare.

Lavorazioni agricole: un calendario che non consente "proroghe"

Il Governo italiano si confronta sui tempi e i modi per riavviare le attività produttive, ma il calendario delle lavorazioni agricole segue un ciclo naturale che ha tempi molto stretti. Alla metà di aprile, ad esempio, sono in pieno svolgimento le operazioni di semina del mais in Emilia Romagna, così come le attività di semina, erpicatura e concimazione del riso nel vercellese o nel pavese. Nella prima metà di aprile in molte aree del Paese si completano le operazioni di diserbo dalle infestanti per il grano e i seminativi, tutte attività che non possono essere procrastinate.

A fronte di questo, la Federazione dei costruttori di macchina agricole, di concerto con le associazioni professionali agricole italiane ed europee, ribadisce la necessità di sbloccare le forniture di quei macchinari - per l'appunto seminatrici, erpici, concimatrici, irroratrici, ecc. - che sono necessari, e che in molti casi le aziende agricole hanno ordinato prima che il DM del 25 marzo ne sospendesse la produzione in fabbrica.

Alla metà del mese - prosegue FederUnacoma nel suo promemoria - saranno necessari gli interventi antiparassitari nei frutteti, perché la proliferazione di insetti e funghi tipica della primavera già minaccia le colture. Gli stessi frutteti, soprattutto nelle regioni del Sud, richiedono nel corso del mese le prime irrigazioni di soccorso, mentre proprio in questi giorni si eseguono le semine e i trapianti di ortaggi che presuppongono l'impiego, fra l'altro, di sarchiatrici e frangizolle per il diserbo. Questo senza dimenticare la crisi legata alla mancanza di manodopera nei campi, che può essere in certa misura compensata con l'impiego di macchine operatrici. Occorre insomma - sostiene FederUnacoma - che il Governo torni ad occuparsi di come integrare le attività agricole stagionali con le forniture di macchinari, perché - ricorda la Federazione - più tardi avvengono gli interventi sulle coltivazioni più gravi saranno i danni al raccolto.

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FEDERUNACOMA - Ufficio Stampa e Comunicazione
Redazione Mondo Macchina/MachineryWorld
Via Venafro, 5 - 00159 Roma
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04/04/2020 - 15.41.35

fonte: Ufficio Stampa FederUnacoma ufficio.stampa@unacoma.it


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