EIMA

bimu

traduzioni e interpretariato per tutte le lingue mondiali, ovunque


English
version
fiere | servizi | Weekly | GMF | PRISMA | notizie | acquista

media kit | contattaci | chi siamo | stampa | link utili | privacy

numero totale utenti registrati: 153247

tipo di accesso: ospite | accedi | registrati

crediti mensili:
crediti giornalieri:

10
2


proponici le tue notizie

Per EIMA International un esercito di 'apostoli'. Trattori: luci ed ombre sul mercato mondiale


PRISMA news. Torino, 16 luglio 2019 – Presentata nel corso dell’assemblea annuale FederUnacoma un’indagine comparativa sulle performance delle maggiori fiere della meccanica agricola a livello internazionale. Nel confronto con il SIMA di Parigi la rassegna di Bologna mostra indici migliori rispetto a tutti i parametri considerati. Notevolmente alto per quanto riguarda EIMA il segmento dei cosiddetti “apostoli” (86,2%), vale a dire quegli operatori che sono talmente convinti della validità della rassegna da esserne sostenitori attivi partecipando alla costruzione della buona reputazione dell’evento.

L’EIMA di Bologna batte il SIMA di Parigi sul piano della internazionalità, della capacita di generare business, della qualità di espositori e visitatori, del rapporto costi/benefici e persino della logistica. Lo rivela un’indagine realizzata dalla GRS - società specializzata che esegue a livello internazionale ricerche socio-economiche e di mercato nel settore fieristico - presentata a Varignana (BO) nel corso dell’Assemblea annuale FederUnacoma. La ricerca comparativa, che è stata condotta su un campione molto esteso comprendente numerose aziende espositrici nelle in più importanti fiere internazionali, tra cui EIMA e SIMA, e una consistente platea di operatori e visitatori che frequentano l’una e l’altra rassegna, utilizza modelli specifici per la valutazione delle performance fieristiche. Nella scala di valutazione adottata per la ricerca il livello di internazionalità della rassegna francese viene valutato 6,1, laddove EIMA ottiene 7,3, e la qualità degli espositori vede il SIMA a quota 6,3 mentre l’EIMA si attesta a quota 7,4.

“In base ai dati raccolti, nessuno dei parametri misurati dall’indagine vede il SIMA percepito più competitivo rispetto alla rassegna bolognese - spiega Alessandro Cravidi, coordinatore della ricerca - e questo è un dato inconsueto quando si mettono a confronto eventi di grande tradizione come appunto le due kermesse della meccanica agricola che dovrebbero avere ciascuno i propri punti di forza.”

Particolarmente interessante la clusterizzazione che evidenzia una differenza qualitativa molto marcata tra le due rassegne. Dividendo gli operatori nelle due fondamentali categorie di “fedeli” e “infedeli”, e di “insoddisfatti” e “soddisfatti”, l’indagine propone uno schema a quadranti rispetto ai quali collocare gli operatori stessi. In ambito SIMA quelli “mercenari”, vale a dire non particolarmente legati alla fiera e disposti a investire su manifestazioni diverse, si attestano su un valore di quasi il 35,6%, contro il 64,4% di operatori che risultano invece fedeli. Molto migliore la performance di EIMA, per la quale la percentuale degli “infedeli” scende ad appena il 5,7%, mentre quella dei “fedeli” si attesta al 94,3%, una quota straordinariamente alta nel panorama fieristico. Analizzando in particolare il segmento dei “fedeli” che partecipano ad EIMA, l’indagine GRS propone un’ulteriore suddivisione tra quelli che vengono definiti “ostaggi” e quelli definiti “apostoli o promotori”.

Nel primo caso - spiega Cravidi - si tratta di operatori la cui fedeltà è determinata dalla consapevolezza che la partecipazione all’evento è necessaria e che per logiche di mercato bisogna comunque presidiarlo, mentre nel secondo caso si tratta di operatori che vedono la partecipazione come una scelta positiva, e sono desiderosi di essere presenti a prescindere dalle logiche concorrenziali, e di essere addirittura promotori della manifestazione presso altri operatori (da qui la definizione di “apostoli”). Nel caso dell’EIMA la categoria degli “apostoli o promotori” annovera addirittura l’86,2% degli operatori, un numero che riflette il notevole capitale di reputazione di questa rassegna e che la colloca ad un livello molto alto nel panorama mondiale di settore. L’indagine GRS non si limita alla comparazione fra EIMA e SIMA, ma si estende a tutte le maggiori rassegne della meccanica agricola, compresa l’Agritechnica di Hannover. Riscontri molto incoraggianti sono venuti anche su questo fronte, dove la rassegna italiana risulta sostanzialmente affiancata a quella tedesca su quasi tutti i parametri qualitativi.

Trattori: luci ed ombre sul mercato mondiale

I dati sulle vendite nei principali Paesi indicano una crescita consistente negli Stati Uniti e in India, mentre in calo risultano Cina e Turchia. L’Europa chiude il 2018 con un calo delle immatricolazioni pari al 10%, ma si conferma il principale esportatore di macchinario agricolo con una quota pari ad oltre il 60% del totale delle esportazioni mondiali per un valore di 36 miliardi di euro. Il trend degli ultimi anni vede una minore incidenza delle trattrici sul mercato globale, e una crescita delle attrezzature e delle macchine operatrici in conseguenza della maggiore specializzazione delle colture.

Dopo aver registrato una crescita globale nel 2017 (2.153.500 unità) il mercato delle trattrici si presenta nel 2018 differenziato da Paese a Paese, in conseguenza del differente andamento dell’economia e dell’agricoltura in modo particolare. Gli Stati Uniti, spinti da una crescita del Pil e dal buon andamento delle principali produzioni cerealicole, chiudono l’anno con un incremento di vendite di trattrici del 7% in ragione di 236 mila unità; mentre l’India, forte di un’agricoltura che continua a crescere del 2% ogni anno, raggiunge il record storico di vendite sul territorio nazionale con circa 800 mila unità (+21% rispetto all’anno precedente). Per contro la Cina, frenata dalla riduzione programmata della produzione industriale, oltre che dalla guerra commerciale sulla soia e dalla peste suina, vede calare le vendite di trattrici del 27%, con un numero che supera di poco le 358 mila unità. In crescita la domanda in Brasile (+5%), mentre crollano le vendite in Turchia (-33%), Paese che sconta la crisi economica e la svalutazione.

L’Europa ha immatricolato nel 2018 un totale di 177.400 trattrici, con una flessione del 10% rispetto al 2017. La flessione europea risente degli scompensi prodotti dal picco di registrazioni “forzate” avutosi nel 2017 prima dell’entrata in vigore delle nuove norme di omologazione (Mother Regulation) che avrebbero messo fuori mercato le macchine in giacenza non ancora immatricolate. Depurato degli incrementi anomali nel 2017, il mercato continentale mostra una buona tenuta, un’elevata qualità della domanda di macchinario, e una leadership per quanto riguarda il valore compressivo della sua produzione. Nel 2017 il fatturato delle macchine agricole prodotte è stato pari a 47 miliardi di euro, in crescita del 9% rispetto ai 43 miliardi del 2016. In forza di una posizione preminente sul piano delle tecnologie e del valore dei macchinari - è stato spiegato nel corso dell’Assemblea - l’Europa si pone al primo posto anche nelle esportazioni, giacché più del 60% del totale dell’export a livello globale proviene dal vecchio continente, per un valore intorno ai 36 miliardi di euro. Lo scenario appare comunque in evoluzione per l’avvento dei produttori asiatici, che hanno visto crescere negli ultimi anni la propria incidenza sulle esportazioni complessive, attestandosi al 19% dell’export mondiale e raggiungendo gli Stati Uniti detentori anch’essi di un 19%.

Nel corso dell’Assemblea FederUnacoma è stato sottolineato il fenomeno riguardante l’evoluzione delle tipologie di macchinario agricolo sul mercato internazionale: “Se fino a dieci anni fa le trattrici erano il 38% del totale del macchinario venduto - ha spiegato il Presidente Alessandro Malavolti - nel 2018 la quota delle trattrici è scesa al 31% del totale ed è cresciuta al suo posto la quota relativa alle altre tipologie di macchine. Questo indica - ha concluso Malavolti - come la domanda complessiva si stia orientando verso attrezzature e tipologie di mezzi specifiche per le diverse lavorazioni, a conferma di quanto la qualità e la differenziazione delle produzioni agricole richieda tecnologie sempre più mirate”.

Ufficio Stampa
FederUnacoma
06 43298253 – 254
ufficio.stampa@unacoma.it


16/07/2019 - 10.53.41

fonte: Ufficio Stampa FederUnacoma ufficio.stampa@unacoma.it


ricerca notizie:

fonte:

range temporale:

ordina per:

data, ora discendente

data, ora ascendente


Interfiere

FairAdvisor

I vostri hotel per le fiere di Rimini


© 2024 copyright Pianeta di Giovanni Paparo - Torino. Tutti i diritti sono riservati. La registrazione, riproduzione, copia, distribuzione o comunicazione pubblica non autorizzate costituiscono violazione del copyright. I trasgressori saranno perseguiti a norma di legge e soggetti al pagamento dei danni.