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Colin Crouch
Identità perdute
Globalizzazione e nazionalismo
GLF Editori Laterza


Pianeta Libri news. Torino, 4 marzo 2019 – Il ritorno del nazionalismo è un fenomeno mondiale. Crouch ne spiega le ragioni e la relazione con la globalizzazione economica.

"Nel corso degli anni il grande successo dell’alleanza tra conservatorismo e neoliberismo ha visto il primo fornire una base di stabilità tradizionale di impronta nazionale con ampio appeal popolare, mentre il secondo esplora le possibilità imprenditoriali di una destabilizzante deregolamentazione globale. Le tensioni insite in questa alleanza sono giunte al punto di rottura, in quanto alcuni conservatori rispondono al declino del loro sostegno popolare facendo maggiore affidamento su un sentimento nazionalista. Mentre la possibilità che queste tensioni esplodano offre ottimismo alla sinistra, c’è una risposta cinica al dilemma vissuto dalla destra che dovrebbe invece allarmarla. Se la preoccupazione per lo sconvolgimento della vita causato dal neoliberismo può essere incanalata incolpando le minoranze etniche e altri gruppi potenzialmente impopolari e rafforzando quindi la crescente xenofobia del conservatorismo, i neoliberali possono continuare a intensificare quell’insicurezza globale che sarà poi ascritta alle minoranze, rinsaldando ancora di più l’appeal dei loro incongrui alleati conservatori.
Tutto ciò descrive in maniera piuttosto accurata quanto è accaduto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti a partire dal 2016. Il voto di buona parte degli elettori al referendum britannico per l’uscita dall’Europa, un voto fortemente motivato dal desiderio (per usare le parole di uno slogan centrale nella campagna in favore della Brexit) di «riprendere il controllo», è stato interpretato dai suoi principali paladini come un’occasione per allentare i diritti dei lavoratori e le leggi sull’igiene degli alimenti. L’indebolimento dei diritti dei lavoratori è una manovra codificata per la promozione della Gran Bretagna al di fuori dell’UE come «la Singapore dell’Atlantico», con un richiamo a uno Stato – Singapore – non democratico che resta competitivo sul mercato internazionale grazie ai costi ridotti derivanti da una minore tutela dei diritti dei lavoratori e a uno Stato sociale debole. Quanto all’igiene degli alimenti, è un tema importante poiché la Gran Bretagna cerca un accordo commerciale con gli Stati Uniti come pilastro delle sue relazioni commerciali successive all’uscita dall’UE. In una visita a Londra del novembre 2017 il Segretario al commercio statunitense, Wilbur Ross, avvertì la Gran Bretagna che, se desiderava tale accordo, avrebbe dovuto adottare la regolamentazione degli Stati Uniti (meno severa) sull’igiene dei prodotti alimentari importati. Si riprende il «controllo» solo per poi gettarlo via. Donald Trump, eletto presidente degli Stati Uniti anche grazie ai voti degli elettori dal reddito relativamente basso che si sentivano traditi dall’élite nazionale, la quale – a detta dell’allora candidato repubblicano – favoriva le minoranze etniche a scapito dei bianchi americani, è egli stesso un miliardario e ha iniziato rapidamente col cercare di abolire il supporto sanitario pubblico e ha effettuato (con maggior successo) grossi tagli alla tassazione per i grandi contribuenti e le imprese."
Colin Crouch - Identità perdute. Globalizzazione e nazionalismo

La globalizzazione ha messo in crisi l’identità – oltre che la stabilità economica – di milioni di persone. È un problema che va affrontato seriamente ma la cui soluzione non può essere il nazionalismo.

Un tempo, quando si parlava di globalizzazione, ci si riferiva a un fenomeno unicamente economico. Non è più così. Oggi la globalizzazione – che ha causato la graduale cancellazione di interi settori industriali e, di conseguenza, la dispersione di comunità e modi di vivere a essi legati – significa anche perdita di identità. Il profondo disagio che ne deriva è sentito ovunque: è percepito dagli operai americani che hanno perso il lavoro nelle acciaierie della Rust Belt; dai tedeschi, che parlano nostalgicamente di Heimat, cioè di ‘patria’; dagli agricoltori francesi, messi in crisi dalle multinazionali. A partire da questo disagio diffuso, molti partiti politici sovranisti hanno rivendicato la propria identità nazionale. Ma cosa succederebbe se si bloccasse il processo di globalizzazione?

Indice

L'autore

Colin Crouch è professore emerito pall’Università di Warwick, dove ha insegnato Governance e Management pubblico nella Business School, e membro scientifico esterno del Max Planck Institute for Social Research di Colonia.

Colin Crouch
Identità perdute
Globalizzazione e nazionalismo

GLF Editori Laterza, Bari, edizione ottobre 20182
Collana: Tempi Nuovi
Argomenti: Attualità politica ed economica, Saggistica politica
Pagine 144. Prezzo 15,00 euro
ISBN: 9788858134061

- disponibile anche in ebook


04/03/2019 - 10.03.49

fonte: GLF Editori Laterza


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